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Un Natale (diverso) tra i monti

Natale tra neve, sport e tradizioni

Il presepe, l’albero, le luci, i pacchi regalo da scambiarsi, il vin brulè, i dolci, l’atmosfera casalinga, la neve. Chiudendo gli occhi, queste sono le prime immagini che la nostra mente proietta appena si ode la parola “Natale”. Le nevicate accompagnano un altro pensiero, quello delle Dolomiti ricoperte dalla coltre bianca. Ed allora lo sci, le ciaspolate, le fiaccolate notturne, il pattinaggio su ghiaccio, gli slittini. Perché dunque non coniugare ambo le tradizioni, ossia quella natalizia e quella degli sport invernali? Le montagne venete offrono svariate possibilità di poter vivere il periodo delle feste solstiziali all’insegna tanto della comodità quanto dell’avventura. E nei dintorni di Cortina d’Ampezzo esiste un luogo magico in cui fare tutto ciò.

UN LAGO DI GHIACCIO

Se d’estate Misurina è lo specchio fatato in cui risplende l’immagine delle Tre Cime di Lavaredo, d’inverno la medesima località diviene un regno incantato del ghiaccio e del bianco. Il meraviglioso lago si trasforma in una lastra di spesso ghiaccio su cui si adagia la neve e consente ai turisti di passeggiare sulla superficie – un’esperienza da provare assolutamente, con la certezza delle giuste condizioni meteo e di adeguate calzature. In alternativa, il percorso che contorna il lago e che passa a fianco alle strutture storiche è sempre aperto ed alla portata di tutti: il sentiero che d’estate è colorato di verde, in questa stagione presenta il candore tipico dell’inverno e riserva panorami suggestivi tanto sul gruppo del Cristallino quanto sul massiccio del Sorapis che troneggia a sud. Il lago è anche storico luogo d’appuntamento per gli appassionati di polo, l’aristocratico gioco a cavallo di derivazione inglese: la tradizione colloca la disputa della partita (o del torneo) nel mese di febbraio, quando le condizioni di glaciazione del lago presentano le garanzie di sicurezza di sostegno del peso degli animali sulla superficie; in alternativa da alcuni anni la disciplina può contare sull’Arena Polo collocata nella zona sportiva di Cortina d’Ampezzo, con le telecamere a riprendere il match che viene trasmesso anche sul maxischermo collocato in Corso Italia.

SALITE E DISCESE

Misurina però è anche location ideale per sci e slittino. La presenza dell’impianto di risalita del Rifugio Col de Varda, aperto tanto d’estate quanto d’inverno, richiama in zona gli sciatori che possono confrontarsi lungo percorsi molto divertenti. La possibilità di usufruire dello slittino come mezzo di discesa rende l’offerta ancor più appetibile, specie a beneficio di chi vuol tornare bambino per un giorno vivendo il piccolo brivido della discesa sulla neve in maniera giocosa.
Ma attorno a Misurina lo slittino trova anche altre declinazioni. Ad esempio nel percorso che dal Rifugio Auronzo alle Tre Cime riporta alla baita del Lago d’Antorno: la strada a pedaggio si trasforma in una pista battuta dalle motoslitte che conducono i visitatori sino ai piedi del massiccio montuoso più famoso delle Dolomiti Orientali; da lì, in slittino è possibile discendere per circa sei chilometri apprezzando tanto la vista mozzafiato quanto l’ebrezza della velocità sulla neve. Sempre in motoslitta è possibile risalire la strada (chiusa al traffico veicolare anche durante la bella stagione) che risale sino al Monte Piana. E da lì, con lo sguardo puntato verso il Sorapis, abbandonarsi ad un’altra discesa ricca di emozioni.

QUALCUNO HA DETTO CIASPOLE?

Il polo, lo sci, lo slittino, anche il pattinaggio. Ma l’inverno a Misurina è completato dai percorsi da ciaspolata. Riservato agli sportivi più allenati ed abituati alla fatica, l’escursionismo sulla neve è una disciplina che mette alla prova la resistenza fisica e l’orientamento. Specie ad altissima quota, circostanza verificabile proprio a Misurina e dintorni. Dal Rifugio Auronzo, raggiungibile come illustrato in precedenza in motoslitta, si può affrontare il giro delle Tre Cime: se d’estate il percorso escursionistico è affascinante ma anche faticoso, la neve aggiunge tanto fascino quanto difficoltà a questo grande classico del trekking alpino. Anche il museo all’aperto del Monte Piana è visitabile in parte con le ciaspole, a patto di fare attenzione: i camminamenti ricavati durante la Grande Guerra, restaurati quasi cinquant’anni fa e da allora periodicamente messi in sicurezza, consentono al visitatore che parte dal Rifugio Bosi di comprendere l’asprezza e le difficoltà di soldati ed alpini che, su ambo i fronti, si combatterono per oltre due anni su quell’aspro altipiano ad oltre duemila metri d’altitudine.
Il percorso forse più bello ma anche più faticoso dei dintorni è quello che si svolge appena oltre il confine regionale.
Dalla località Carbonin, raggiungibile sia da Cortina che da Misurina in auto, parte la vecchia strada militare di sei chilometri che risale, tornante dopo tornante, sino all’altipiano di Pratopiazza. Davanti alle rovine dell’ex forte austriaco si staglia maestosa la parete settentrionale del Cristallo, uno spettacolo che lascia chiunque senza parole. Dopo una breve sosta, i meglio allenati possono intraprendere la salita al Monte Specie/Strudelkopf: dopo un’ascesa di 300 metri di dislivello si giunge in vetta ad una montagna che offre una vista a 360 gradi su Dolomiti (Baranci, Paterno, Tre Cime, Monte Piana, Cadini, Cristallo, Croda Rossa, Croda del Becco) e Monti Tauri.

LUNGO LA VECCHIA FERROVIA

Abbiamo dimenticato qualcosa, in questa nostra panoramica? Ovviamente lo sci di fondo. Che in zona riserva uno degli itinerari più belli del mondo. Da metà anni ’60 ossia da quando ne è stata decisa la completa dismissione, il tracciato della vecchia Ferrovia delle Dolomiti da Calalzo a Dobbiaco è stato trasformato in una pista, d’estate per le mountain bike e d’inverno per gli appassionati fondisti. Il tracciato segue fedelmente il percorso dei vecchi treni che portavano i turisti direttamente nei maggiori hotel della conca ampezzana e della Val di Landro.
Per chi vuole cimentarsi, il luogo di partenza ideale è il piazzale della stazione ferroviaria di Dobbiaco (raggiungibile in auto o con i pullman di linea): da lì si inforcano gli sci e si passa attraverso scenari sempre nuovi.
La Nordic Arena, il lago di Dobbiaco ghiacciato, il cimitero militare del Monte Piana, la centrale idroelettrica, i resti del forte di Landro e dell’omonimo paesello scomparso, la vista sulle Tre Cime, il lago di Landro accompagnano lo sciatore in un percorso in falsopiano sino a Carbonin. Da qui inizia la vera salita sino al Passo Cimabanche, uno dei luoghi più freddi delle Dolomiti nonché demarcazione tra Pusteria ed Ampezzano; la discesa passa anche per una galleria scavata nella roccia ed illuminata da lampade (consigliato l’ausilio di una torcia elettrica da casco o da pettorale), per arrivare prima all’area sportiva di Cortina ed infine al centro cittadino.
Il percorso da tanti anni è battuto dagli appassionati ma è stato anche incluso nel calendario della Coppa del Mondo di specialità, con le gare che tradizionalmente si disputano poco dopo Capodanno: non è infrequente nei giorni antecedenti la gara imbattersi in atleti ed atlete, soprattutto provenienti dai Paesi scandinavi, che si allenano tanto sul tracciato quanto nelle aree circostanti, a conferma di quanto la dimensione sportiva faccia indissolubilmente parte della migliore tradizione montanara della zona.

di Federico Bettuzzi